- Il fluoro è ancor oggi il riferimento per la prevenzione della carie
- Un corretto uso limita il rischio di ammalarsi di carie
- Nei bambini bisogna fare attenzione ad evitare la fluorosi, patologia dovuta all’eccessiva esposizione al fluoro durante la formazione dei denti definitivi
Il Fluoro
Come molte scoperte in campo medico anche quella del fluoro per la prevenzione della carie è stata accidentale.
All’inizio del 1900 quando un giovane dentista chiamato McKay si trasferisce a Pikes Peak Mountain in Colorado.
Al suo arrivo nota che la popolazione locale presenta spesso varie macchie sui denti.
Queste sono di intensità e colore vario, dal marrone al bianco,e furono denominate “Colorado stains”.
Coinvolgendo altri colleghi, McKay scopre che le macchie sono presenti nell’ 87,5% della popolazione pediatrica. Ma il dato che lo lascia stupito è che in questi bambini è quasi assente la carie.
Solo 30 anni dopo verrà scoperto che è il fluoro presente naturalmente nelle acque in Colorado il responsabile delle macchie e del basso indice di carie.
Quale meccanismo permette al fluoro di proteggere i denti?
Durante una giornata le persone consumano cibo con carboidrati fermentabili.
Poiché esistono dei batteri nella placca dentale in grado di fermentare i carboidrati, si formano acidi che possono dissolvere lo smalto dentale.
Questa dissoluzione è chiamata demineralizzazione e coinvolge inizialmente lo smalto e successivamente la dentina.
Fortunatamente, la saliva che circonda i denti contiene calcio e fosfato, che depositandosi sui denti possono remineralizzare le zone precedentemente colpite dagli acidi.
I processi di demineralizzazione o remineralizzazione dello smalto sono legati al pH orale: si demineralizza in una condizione inferiore a pH 5,5 , mentre la remineralizzazione può avvenire al di sopra di questo valore.
In che modo il fluoro interviene a prevenire la carie?
Il fluoro crea uno strato protettivo sullo smalto, rendendolo più resistente all’attacco degli acidi.
Inoltre quando il pH è inferiore a 5,5 il fluoro facilita la deposizione di calcio e di fosfato sulle zone colpite.
Il fluoro e il rischio di fluorosi
Quindi il fluoro usato localmente in bocca permette di prevenire la carie, creando uno strato protettivo e remineralizzando le zone di smalto colpite dall’attacco di acidi.
Questo avveniva nella popolazione del Colorado, in cui l’incidenza della carie era bassa perché utilizzavano quotidianamente acqua fluorata.
Però l’assunzione di fluoro aveva creato anche numerosi casi di fluorosi, cioè le varie macchie sui denti osservate da McKay e chiamate “Colorado stains”.
La fluorosi è l’effetto dell’assunzione a lungo termine di quantitativo eccessivo di fluoro durante la fase di amelogenesi nei denti permanenti, cioè durante la formazione dello smalto dei denti definitivi.
Questo avviene fino al 6 anno di vita.
Quindi la fluorosi ( che può essere più o meno grave) si crea con l’assunzione di fluoro durante i primi anni di vita.
Può essere facilmente evitata: non bisogna somministrare per via sistemica fluoro ai bambini fino a che non erompono i primi molari.
Questo succedeva in Colorado. I bambini assumevano fin da piccoli fluoro per via sistemica bevendo l’acqua e avevano un’azione locale durante la vita, sempre attraverso l’acqua, che preveniva la carie.
Come usare il fluoro in sicurezza
Oggi l’uso del fluoro è consigliato attraverso prodotti specifici come dentifrici, collutori, gel e vernici, utilizzate direttamente sui denti.
Integratori di fluoro, come gocce o pastiglie,sono caduti in disuso per evitare i problemi di fluorosi.
Bisogna prestare attenzione al dentifricio da utilizzare nei bambini, in base alla loro età.
Questo è dovuto al fatto che i più piccoli tendono ad ingerire il dentifricio.
Se utilizzassimo un dentifricio da adulto, potremmo avere un rischio di fluorosi, perché contiene troppo fluoro.
Per questo sono nati dentifrici specifici, con ridotto contenuto di fluoro.
Il contenuto di fluoro si trova indicato sulla confezione: è un numero seguito da ppm.
Il dentifricio per adulti contiene solitamente 1450 ppm di fluoro.
In caso di bambini al di sotto dei sei anni è consigliato l’utilizzo di dentifricio con 500 ppm.
Quindi ci sono sostanzialmente due dentifrici: uno con ridotto contenuto di fluoro, utilizzabile fino al sesto anno di età, e un altro con contenuto di fluoro di 1450 ppm, che può essere usato dai sei anni in avanti.
Non solo dentifrici…
Il fluoro è presente in alcuni materiali utilizzati per trattare i denti, chiamati materiali bioattivi.
Sono utilizzati dal dentista per fare otturazioni nei pazienti con alto rischio carie oppure nei sigilli sui denti definitivi o da latte per prevenzione.
A partire dai 12 anni.L’uso del fluoro può essere promosso anche attraverso un colluttorio con cui fare gli sciacqui.
Il suo utilizzo diminuisce il rischio carie di circa il 20%.
In caso di pazienti con alto rischio carie si possono utilizzare altri prodotti, indicati nei casi più complessi.
Esistono vernici al fluoro che a partire dai 2 anni sono applicate sui denti da latte che presentano lesioni precariose, per evitare che si trasformino in cavità.
Dai sei anni è possibile programmare sedute di fluorizzazione con gel specifico presso il dentista in maniera da prevenire lesioni cariose dei denti. Questo è possibile perché le fluorizzazioni aumentano lo strato protettivo sui denti resistente all’attacco acido.
Infine in adulti con colletti esposti o dopo i 6 anni in caso di alta cariorecettività esistono dentifrici ad alto contenuto di fluoro, con 5000 ppm, che sono efficaci per diminuire il rischio carie del 15-20 %.