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Da molti anni vari studi hanno dimostrato come il microbiota orale sia associati a malattie sistemiche come diabete mellito, malattie cardiovascolari e esiti avversi della gravidanza.
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Dal 30 al 100 % delle future madri ha un’infiammazione gengivale durante la maternità, legata allo sbalzo ormonale, anche se non ne aveva sofferto in passato.
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C’è un legame tra il microbiota orale e placentare. Alterazioni del primo si ripercuotono sul secondo, causando infezioni o infiammazioni della placenta.
Da molti anni vari studi hanno dimostrato come il microbiota orale sia associato a malattie sistemiche come diabete mellito, malattie cardiovascolari.
In particolare si è determinato un legame tra le modifiche del microbiota orale e esiti avversi della gravidanza.
Ma cos’è il microbiota orale?
Con il termine “microbiota” s’intende l’insieme di tutti i batteri che vivono all’interno del nostro organismo.
La comunità scientifica è concorde nel suddividere il microbiota “generale” della persona in tanti microbioti “distrettuali”.
Troviamo infatti un microbiota intestinale, un microbiota vaginale, un microbiota orale e così via.
Quello orale è composto da oltre 770 specie di microorganismi che vivono nel nostro cavo orale, in relazione gli uni con gli altri.
Essendo a diretto contatto con l’esterno è il primo punto di contatto con tutto ciò che ingeriamo.
Ha un ruolo difensivo di primaria importanza e agisce come una sentinella nei confronti di potenziali batteri e virus.
Però è un “organo” variabile, modificato da fattori ormonali, propri della persona, o da fattori esterni, come la dieta o il fumo.
Ma cosa succede quando il microbiota orale non è in equilibrio?
Si crea una disbiosi, cioè un disequilibrio tra batteri “buoni” e “cattivi “.
Prevalgono questi ultimi e la “linea di difesa” non è così forte da proteggerci da possibili patologie. Virus e batteri patogeni (cioè cattivi) hanno spazio e possono creare infiammazioni e infezioni.
Cosa succede al microbiota sano in gravidanza?
VI è uno spostamento verso un microbiota patologico, favorendo la presenza di microrganismi come Porphyromonas gingivalis, Tannerella forsythia, Treponema denticola, Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Fusobacterium nucleatum e Prevotella intermedia.
Questi sono responsabili di gengivite (condizione infiammatoria della gengiva reversibile) e malattia parodontale (malattia infiammatoria orale cronica e irreversibile che distrugge progressivamente le strutture portanti dei denti).
Lo spostamento verso un microbiota patogeno è mediato dagli ormoni sessuali femminili, come il progesterone e gli estrogeni, durante la gestazione.
Questa disbiosi permane durante tutta la gestazione e tende poi a scomparire dopo il parto.
La manifestazione orale più comune riscontrata durante la gravidanza è la presenza di gengivite, con prevalenza dal 30 fino al 100% a seconda degli studi, anche in madri che non avevano sofferto in precedenza di infiammazioni gengivali.
Inoltre questo parodontiti o gengiviti preesistenti possono peggiorare significativamente durante la gravidanza.
Ma la disbiosi del microbiota orale può portare non solo a problemi localizzati in bocca ma a eventi avversi legati alla maternità..
La parodontite materna può essere un potenziale fattore di rischio per esiti avversi della gravidanza, in quanto i patogeni coinvolti svolgono un ruolo significativo nel meccanismo mediante il quale la parodontite influisce sui risultati della nascita.
Quali sono gli effetti avversi?
Gli esiti avversi della gravidanza sono un termine ampio che include il parto prematuro, basso peso alla nascita, preeclampsia (ipertensione gestazionale tardiva), diabete mellito gestazionale e aborto.
Questi colpiscono più del 20% dei neonati in tutto il mondo ogni anno. Tuttavia la metà delle cause rimane sconosciuto.
La causa probabile di questi eventi avversi è dovuta allo stato di infiammazione che generano questi patogeni e rilascio conseguente di mediatori chimici dell’infiammazione (come citochine,interleuchine, interferone e tumor necrosis factor).
Queste sostanze influiscono sul travaglio causando parti prematuri o alterano il tessuto placentare con conseguente ridotto peso del nascituro.
Ma non esiste solo il microbiota orale.
Infatti recenti studi hanno dimostrato come sia presente un microbiota placentare/materno, in precedenza ritenuto assente, e come questo possa causare, se alterato, gravidanze complicate.
La disbiosi del microbiota placentare causa un’infiammazione della placenta, che in alcuni casi può portare alla perdita del feto.
Esiste un’associazione tra microbiota orale e placentare.
Il microbiota orale è molto simile a quello placentare ed è stato dimostrato come le modifiche in senso patologico del microbioma orale possano causare una disbiosi del microbiota placentare/materno.
Ma come può avvenire un’interazione tra due microbioti in distretti del corpo così distanti tra di loro?
Sembrerebbe che ci siano due tipi di interazione tra il microbiota orale e quello placentare.
La prima è attraverso la via ematica: i batteri responsabili della parodontite passano nel torrente ematico e raggiungono la placenta.
Si creano quindi delle batteriemie ricorrenti (presenza di batteri nel flusso sanguigno) che veicolano i batteri cattivi della bocca verso la placenta e la colonizzano.
Il secondo tipo di interazione è legato a alle pratiche sessuali, in cui il microbiota orale e quello vaginale (ed in seguito quello placentare) entrano in contatto.
Per questo la salute del cavo orale, in particolar modo delle gengive, non deve essere trascurata durante il periodo gestazionale e pre-gestazionale, anche in pazienti che non avevano avuto in precedenza fattori di rischio per la malattia parodontale.